Bora-hansgrohe, nel 2018 Sagan “cambia molto poco” puntando soprattutto a Sanremo e Roubaix: scetticismo Mondiale
Peter Sagan pronto ad un nuovo grande anno. Reduce da un’altra trionfale stagione che lo ha visto arrivare a 101 successi complessivi grazie ai 12 ottenuti nel 2017, il capitano della Bora – hansgrohe si appresta a migliorare ancora i suoi numeri. Classe 1990, tre volte iridato conseutivamente – come nessuno mai – lo slovacco conferma sostanzialmente un calendario ormai ben collaudato, nel quale “cambia molto poco” rispetto alle prcedenti stagioni.
Si parte come già annunciato con il Tour Down Under, a breve la partenza per l’Australia, poi ancora qualche dettaglio da definire per le prime corse europee. “Potrei partecipare a fine febbraio alle prime gare del Belgio, poi sicuramente sarò in Italia”, spiega alla Gazzetta dello Sport. Questo significa che Het Nieuwsblad e Kuurne – Bruxelles – Kuurne, con la prima ormai entrata nel circuito WorldTour, ancora da decidere (lo scorso anno vi partecipò), mentre definita invece la partecipazione a Strade Bianche e Tirreno – Adriatico, in vista della Milano – Sanremo, suo primo grande obiettivo, la corsa che da anni sfiora da grande protagonista.
Segue poi chiaramente la trasferta al Nord, con Giro delle Fiandre e Parigi – Roubaix i grandi obiettivi, conditi da un avvicinamento “classico”, probabilmente dunque con E3 Harelbeke, Gand – Wevelgem e Scheldeprijs. A quel punto solitamente arriva uno stacco di un mese, ma quest’anno la squadra vorrebbe partecipasse anche alla Amstel Gold Race. “Si valuterà successivamente”, conferma il tre volte iridato, il cui ritorno sarà poi sempre lo stesso: “Giro di California a maggio e Giro di Svizzera a giugno prima del Tour de France“.
Malgrado inizialmente avesse lasciato intendere che avrebbe potuto anche provare a cercare un clamoroso poker iridato, il Mondiale di Innsbruck 2018 non sembra ormai concretamente un suo obiettivo. Intenzionato ad onorare comunque la maglia e la sua nazione, ci sarà e farà del suo meglio, ma vincere è tutt’altra cosa. “Sul prossimo mondiale sono un po’ scettico – rivela a Ciro Scognamiglio – Può succedere di tutto, farò il possibile, ma mon mi sento di avere le caratteristiche per poter ripetere il risultato degli ultimi anni. È per gente come Nibali e Valverde più che per me”.
Se la rassegna iridata non lo vede del tutto convinto, nel mirino ci sono soprattutto due corse monumento nelle quali sinora non è ancora riuscito a lasciare il suo nome nel palmarès. “Roubaix e Sanremo” sono dunque le corse che desidera tra quelle che non ha vinto. D’altro canto, come sempre, non fa della vittoria un’ossessione, così come della sconfitta: “Se dovessi riuscire a vincere il Fiandre di nuovo… non sarebbe un grosso problema!” Corridore eclettico, sa di avere buone occasioni e forse anche meno pressioni di altri ormai, inutile mettersele da solo.
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